Investire nel platino

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Tra i metalli preziosi più gettonati dagli investitori troviamo anche il platino. Considerato più prezioso dell’oro, dell’argento e del palladio, il platino trova impiego in molti settori e non solo in gioielleria. Questo metallo viene, infatti, usato anche nell’industria automobilistica e in odontoiatria.

I suoi derivati possono essere molto tossici, tanto che alcuni di essi, come il cisplatino, vengono usati anche per la cura di alcuni tipi di tumore. Allo stato puro il platino ha un colore argenteo, trasparente e luminoso. Le soluzioni di investimento con il platino riguardano la sottoscrizione di titoli finanziari che lo rappresentano e l’acquisto di metallo fisico.

Per quanto riguarda i titoli finanziari, la soluzione più semplice e immediata per accaparrarsi del platino è quella degli ETC, certificati che hanno come bene sottostante il platino. Questi strumenti finanziari seguono l’andamento delle quotazioni del metallo e vengono negoziati come le azioni.

Per contrattare in ETC basta usare le più note e comuni piattaforme di trading online. Questa tipologia di investimento non comporta elevati costi di gestione.

L’investimento tramite acquisto di platino fisico, invece, non è molto praticabile nella realtà, perché se è vero che il commercio dei metalli preziosi è liberalizzato, esistono comunque delle limitazioni. I privati possono comprare solo metallo lavorato e non grezzo. Le pezzature del platino lavorato sono solitamente i lingottini.

Ma sul metallo lavorato si applica un’aliquota Iva molto elevata, cioè quella dei beni di lusso ( il 38%), che rende sconveniente l’investimento.

 

Fonte immagini: donnamoderna.com

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