Investire nel cotone

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Il cotone si ricava dalla peluria dei semi di un albero originario dell’Africa. Questo tessuto è anche un’importante materia prima che serve a realizzare abiti e complementi d’arredo. Negli ultimi anni si è assistito a un vertiginoso aumento dei prezzi dei capi in cotone. Questo rialzo è essenzialmente dovuto all’aumento delle quotazioni della materia prima.

I prezzi del cotone sono cresciuti contestualmente all’inizio della grave crisi finanziaria del 2009. Da allora le quotazioni hanno fatto registrare rialzi e ribassi improvvisi, con variazioni del 250%. Lo scorso anno le quotazioni del cotone sono passate, infatti, dai 97 centesimi di dollaro per libbra ai 220 centesimi.

Oggi le quotazioni del cotone si attestano sui 70 centesimi di dollaro per libbra, ma la variabilità improvvisa dei prezzi di questa materia prima, prezzi che possono impennarsi all’improvviso anche nel giro di una settimana, costituisce una buona occasione di guadagno per gli investitori che amano speculare sulle quotazioni delle materie prime.

Per investire nel cotone esistono tre soluzioni: gli ETC, le azioni ed i futures. Gli ETC sono dei titoli che hanno come bene sottostante il cotone. Si negoziano allo stesso modo delle azioni e seguono spesso l’andamento dei prezzi della materia prima che rappresentano. L’investimento in azioni consiste nel sottoscrivere quote di capitale delle società produttrici di cotone o di aziende che operano nell’indotto.

Le quotazioni delle azioni, per fattori aziendali, possono anche discostarsi dalle quotazioni reali della materia prima. I futures sono dei contratti di acquisto e vendita di partite di cotone. Quest’ultima soluzione di investimento sembra la più conveniente perché questi contratti si basano sul valore della materia prima e non prevedono gli stessi costi di negoziazione che fanno capo agli ETC ed alle azioni.

Fonte immagine: Agraria.org

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