Interventi sulle pensioni

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La grave situazione di crisi finanziaria che obbliga il Governo ad attuare al più presto il pareggio di bilancio costringe ad anticipare molti degli interventi previsti nella manovra di luglio.

Tra questi spiccano  i temuti interventi sulle pensioni dove si pensa di bloccare fino a 18 mesi le pensioni di anzianità e di stabilire già fin dal 2012 l’allungamento dell’età pensionabile per le donne. Gli interventi che si pensa di attuare dovrebbero anche riguardare le donne del settore privato e le pensioni di reversibilità per il coniuge ed i superstiti.

Insomma un duro colpo per chi ha maturato il diritto alla pensione con i sacrifici e il lavoro di una vita. Ma per ora si pensa solo di fare, ma non si è ancora fatto: i sindacati rifiutano simili interventi che potrebbero accettare solo a patto di misure decise sul fronte dei tagli ai costi della politica e della burocrazia e sul fronte fiscale con  l’aumento dell’Iva e della tassazione di rendite e patrimoni.

Per il Governo la sfida si presenta molto difficile. Il problema è che non si può rischiare sempre di far pagare i cittadini. Se si bloccano le pensioni, intere fasce deboli si ridurranno allo stato di povertà, se cresce l’Iva molte aziende saranno costrette a chiudere.

Nessuno forse si è accorto che anche lo Stato italiano, come molte nazioni europee , sta fallendo o, forse, è già fallito, ma stavolta si spera che paghino i governanti che non sanno fare il loro mestiere piuttosto che i cittadini che non c’entrano nulla.

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