I giovani italiani non sono solo sfruttati e malpagati, ma i pochi che riescono a lavorare lo fanno anche in condizioni pessime per la salute e la loro vita.
Secondo una ricerca fatta dall’ Ires-Cgil sembra che nel 2009 un infortunio su tre ha coinvolto un lavoratore sotto i 35 anni e una vittima sul lavoro su tre è un giovane. I giovani risultano quindi con il tasso infortunistico più elevato e la ricerca sottolinea che “la dura realtà del lavoro per i giovani è la ragione principale della loro elevata esposizione ai fattori di rischio”.
Più di un giovane su tre, oltre il 35%, lavora sollevando carichi pesanti o fa degli sforzi fisici considerevoli e quasi un giovane lavoratore su cinque, oltre il 17%, ha ammesso di lavorare in condizioni di pericolo. L’ Ires ha concluso: Le condizioni di lavoro “si traducono in difficili condizioni di salute, tanto da provocare malesseri fisici e psicologici che caratterizzano una parte rilevante delle nuove generazioni”.