Indicizzare un sito web: meglio in italiano o in inglese?

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Voglio un sito che venga indicizzato con parole chiave in inglese e che sia visibile in tutto il mondo”. Questa la richiesta che i proprietari dei siti web rivolgono spesso agli specialisti Seo.

Il desiderio di vedere il proprio sito sulle prime pagine delle Serp in inglese è legittimo, ma deve essere pensato in maniera realistica, specie se il sito serve per lavorare, ovvero per vendere prodotti o servizi. In tempi di elevatissima concorrenza sarebbe meglio pensare a un’indicizzazione relativa al proprio mercato di riferimento.

Se il sito vende prodotti e servizi in italiano, sarebbe meglio indicizzarlo per il mercato nazionale. Il mercato dei siti web in inglese è affollatissimo, perché tutto il mondo scrive in inglese e questo comporta la difficoltà di confrontarsi con siti di e-commerce o di vendita provenienti da qualsiasi parte del globo, anche la più sperduta.

Le probabilità di indicizzazione in inglese di un sito appartenente a un webmaster italiano, e collocato su un server in Italia, sarebbe, a detta di alcuni Seo, pari allo zero. Troppi i competitors stranieri che cercano di posizionarsi con le stesse parole chiave, ed affrontarne miliardi non è la stessa cosa di batterne milioni o migliaia.

La stranezza del web di oggi è proprio questa: per vincere la sfida di un mercato sempre più globale, bisogna tentare di affermarsi in un mercato locale, usando parole chiave molto cercate dagli utenti della propria zona di riferimento.

Posizionarsi, ad esempio, con il termine “ Servizio traduzioni Milano” è più semplice rispetto al termine inglese “ Traslation Service”. Il posizionamento del sito web in un ‘ottica locale consente anche di ottenere due importanti risultati: aumentare le probabilità di essere cercati e di lavorare ed allentare la concorrenza sullo stesso settore.

Se tutti i proprietari di siti web puntassero a un mercato locale, si assisterebbe a una concorrenza più umana e meno selvaggia, permettendo di far lavorare molte più persone che, allo stato attuale, rischiano una penosa esclusione dal mercato.

Fonte immagine: Stranisiti.it

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