I proprietari di piccoli e grandi siti si pongono da sempre una domanda:” Quanto tempo occorre per incrementare i guadagni di Adsense?”. La domanda è forse tra le più interessanti tra quelle relative al famoso programma di affiliazione di Google, ma la risposta è forse la più difficile da dare, perché le variabili che determinano i guadagni di Adsense sono diverse ed in costante mutamento.
Grandi o piccoli che siano, i siti web che vogliono guadagnare con Adsense devono fare grandi sforzi per produrre tanti contenuti e per posizionarli nelle prime pagine dei risultati di ricerca.
Mediamente, su cinque contenuti, solo due riescono a conquistare le prime posizioni tra i risultati delle serp. Oltre a questo parametro bisogna considerare la frequenza dei click che i visitatori effettuano sugli annunci, legati anche al tipo di impressioni visualizzate dal programma di Google, e il livello di contestualizzazione dei link e dei banner pubblicitari.
Tutti questi fattori messi assieme possono influenzare nel bene o nel male il livello degli introiti di Adsense. Non abbiamo dei dati numerici esatti in mano, ma ascoltando l’esperienza diretta di piccoli webmaster che aggiornano settimanalmente dei piccoli siti, l’incremento dei guadagni di Adsense si aggira intorno ai dieci, massimo venti euro all’anno. Sì, all’anno, avete capito bene: non al mese o al giorno.
Per portare un sito a guadagnare grosse cifre possono passare anche più di dieci anni, troppi per chi non ha altre fonti alternative di reddito. L’esiguità degli incrementi dipende anche dall’esiguità dei ricavi per click, che valgono pochi centesimi. Questo fenomeno determina spesso l’abbandono dei piccoli siti web, da parte dei webmaster che, dopo uno o due anni di sforzi e di pochi introiti, preferiscono chiudere baracca e puntare su altro.
Resistono, invece, i grandi network che producono decine di contenuti giornalieri fruendo del lavoro di diversi collaboratori e riuscendo a velocizzare nel breve periodo gli incrementi dei guadagni pubblicitari.
Il problema dell’editoria web italiana è che è troppo legata ad Adsense, magari si potrebbe provare ad attirare pubblicità in proprio, che purtroppo finisce però quasi sempre nelle mani dei grandi siti e non dei piccoli.
In questo quadro bisogna pensare ad Adsense come ad un programma che permetterà, magari tra vent’anni, di ottenere un mini reddito alternativo alla pensione. La visione non è da scartare visto che le nuove generazioni, probabilmente, una pensione vera non la vedranno mai.
Fonte immagine: Stefandes.com