Si chiamano negozi a tempo e stanno diventando sempre più diffusi anche in Italia, soprattutto se riguardano i luxury brand.
Una rielaborazione della precarietà in chiave marketing, che punta sull’idea di vendite speciali, di promozioni a tempo che possono essere una strategia vincente.
Convincere il cliente che sta partecipando ad un evento vero e proprio e possono comprare una selezioni di prodotti che possono scatenare una “lotta” all’ acquisto. Un altro punto a favore dei negozi a tempo è la mancanza di vincoli legislativi e quindi non serve una licenza commerciale, con la possibilità di vendere oggetti per la casa per un periodo e poi passare all’ intimo, quindi a prodotti del tutto diversi.
L’ apertura può essere datta sia realmente che virtualmente. Nel primo caso si tratta di un negozio vero e proprio, mentre nel secondo caso si tratta di e-commerce, il Web temporary shop, con la possibilità di offrire offerte a tempo.
Il successo dell’ iniziativa ha avuto così tanto successo, che è nata addirittura un’ associazione, la Assotemporary, e anche un circuito organizzato di negozi a tempo, Sidecarnetwork, per aiutare tutti coloro che decidono di imbarcarsi nell’ impresa. In particolare l’ Associazione supporta e promuove le attività commerciali, presta consulenza tecnica gratuita, aiuto per i rapporti istituzionali con gli enti pubblici preposti, una consulenza legale e tutto ciò che serve per le pubbliche relazioni e l’organizzazione di eventi. E’ possibile anche usufruire di contratti di servizio che possono aiutare nelle spese iniziali per l’ apertura del pop-up store.
Risorse utili su Temporary Store: https://www.worky.biz/1904/temporary-shop-i-requisiti-per-aprire-un-negozio-a-tempo.html