Guadagnare scrivendo articoli con i marketplace: perché non funziona

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Quella di oggi, in termini di contenuti web,  si potrebbe definire l’era dei marketplace, ovvero il tempo delle piattaforme di acquisto e vendita di contenuti per siti e blog. I markeplace hanno fatto le loro prime apparizioni nel mercato anglosassone e solo recentemente sono approdati in Italia con risultati per la verità scarsi per quanto riguarda i guadagni degli scrittori iscritti.

Dopo il cambio di rotta del marketplace Wikioexpert che mesi fa ha deciso di non pagare più gli articolisti con un prezzo fisso, anche gli altri “colleghi” marketplace in lingua italiana hanno cominciato a dare forfait per quanto riguarda il numero di contenuti da scrivere assegnabili agli iscritti.

Addirittura sembra che un importante markerplace come Populis abbia deciso di sospendere le iscrizioni per via dell’elevato numero di iscritti. Decisione più che mai saggia, anche se era meglio pensarci prima. I marketplace, se si intende davvero guadagnare come articolisti web, non funzionano o funzionano poco e male, perché a fronte di un elevato numero di iscritti si assiste a un numero di articoli assegnabili di gran lunga inferiore.

Ma anche se ci fosssero molti articoli da scrivere, spalmando il lavoro su più persone non si riuscirebbe mai ad avere un reddito dignitoso e continuativo. Per guadagnare con la scrittura di articoli per il web, meglio proporsi per collaborazioni dirette con web agency o editori online, in modo da dare vita a collaborazioni più sistematiche e continuative.

Altra soluzione per lavorare,  potrebbero essere i marketplace che intermediano con le richieste di editori specifici, ma in tal caso  è più facile che riesca ad accapparrarsi le commissioni solo l’autore con esperienza e un buon portfolio di lavori già svolti.

Fonte immagine: lavoro-formazione.it

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