Guadagnare con un sito in inglese

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Possedere un sito o un blog, ricco di contenuti unici ed originali, può diventare un’efficace forma di guadagno. I ritorni economici si possono realizzare con siti scritti in qualsiasi lingua, anche se i ritorni maggiori sembra derivino dai siti scritti nelle lingue mondiali più diffuse, ovvero l’inglese e lo spagnolo.

Riguardo all’inglese non ci sono dubbi: i siti scritti in questa lingua fanno capo alle economie mondiali più forti e finanziariamente solide. Certo, anche nei Paesi anglosassoni si parla di crisi, ma questa, a livello online, rimane strisciante e meno aggressiva, permettendo ai siti web di vivere con le revenue generate da diversi programmi pubblicitari.

Lo stesso non so può dire dei siti in italiano, dove le revenue pubblicitarie sembra siano drasticamente calate a causa della crisi. E se la crisi “morde” i siti in lingua italiana e lascia prosperare quelli in lingua inglese, perché non tuffarsi nella fantastica avventura di gestire un sito con contenuti scritti proprio in questa lingua?

Le regole per gestire un sito in inglese sono identiche a quelle di qualsiasi altro sito: conoscere bene la lingua in cui si vuole scrivere, scegliere un argomento che appassiona e pubblicare un sito con aggiornamento quotidiano.

Molto importante, ai fini dell’indicizzazione del sito in inglese, è il nome a dominio: da evitare i domini .it o .eu . info, meglio puntare sui .com o .net che derivano principalmente dal mercato web americano.

Quando si gestisce un sito in inglese non si può fare a meno di considerare l’elevata concorrenza legata a moltissime parole chiave rilevanti. E’ pur vero che un sito in inglese ben indicizzato può ottenere visite molto superiori a quelle del corrispondente sito in italiano, ma entrare nelle prime pagine delle Serp con parole chiave già sature dalla concorrenza, specie oggi, è quasi impossibile.

Quindi, per guadagnare con un sito web in inglese, bisogna lasciar perdere argomenti troppo gettonati, come” job”, “insurance”, “loan”, che contano già diversi miliardi di siti, mentre bisogna scegliere nicchie meno concorrenziali, cioè argomenti trattati da pochi siti.

La bassa concorrenza permetterà una più facile indicizzazione del sito e quindi anche più visite targhettizzate e maggiori probabilità di guadagni pubblicitari legati proprio alle visite specifiche che il sito riuscirà a totalizzare nel tempo.

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