L’arrivo di Google Panda che penalizza moltissimi siti con contenuti duplicati, ha indotto tantissimi webmaster a vendere i loro domini. Molti editori del web, infatti, per l’impossibilità di realizzare contenuti originali o per non essere in grado di pagare coloro che lo fanno, hanno, di punto in bianco, deciso di chiudere baracca e burattini, dando un calcio definitivo alla possibilità di guadagnare con un sito web.
Eppure le soluzioni per guadagnare con un sito possono essere diverse, molto diverse dalla vendita. Pensiamo all’affitto: affittare un sito web significa metterlo a disposizione di un terzo gestore a fronte del pagamento di un canone mensile. Si sceglie di affittare un sito perché non si ha il tempo di gestirlo e curarlo personalmente o perché si vuole guadagnare una rendita attraverso quello che si è creato.
Per riuscire a mettere a reddito un sito web bisogna che lo stesso abbia dei precisi requisiti: buon numero di visite e pagine viste, canale di distribuzione delle news attraverso i Social Network, un elevato numero di utenti iscritti alla mailing list, un discreto introito pubblicitario.
Il mercato dell’affitto dei siti web è praticamente inesistente rispetto a quello della vendita, perché, l’affitto classico consiste nel pagare annualmente il servizio di hosting dove pubblicare le pagine del sito stesso. Tutto ciò significa che si tratta di un mercato ancora vergine e, dunque, da esplorare. Dare in gestione a terzi il proprio sito, significa averlo gestito con serietà e continuità per almeno due anni in modo da aver generato tutti i requisiti indicati in questo articolo.
I siti più remunerativi da affittare sono anche quelli di e-commerce che vendono prodotti molto richiesti come elettronica e informatica, ma anche e-commerce che fanno capo a sexy shop. Nella pratica è come se si prendesse in gestione un negozio senza fare la fatica di avviarlo da zero. Soluzione che, in tempi di crisi, vale la pena di considerare.
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