Fiat-Confindustria, Camusso: “così torniamo all’ 800”

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Torniamo sulla questione Fiat-Confindustria.

Dopo l’ annuncio dell’ amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, del divorzio da Confindustria non sono poche le critiche piovute da parte di sindacati e addetti al lavoro. Se Confindustria cerca di mascherare la delusione, Susanna Camusso, leader della Cgil, rilancia: “La scelta di Fiat di uscire da Confindustria è la scelta di non rispettare le regole, le norme di questo Paese» con tanto di sponda da parte del Governo.

Ma la critica della Camusso non si ferma qui e anzi, affonda, dicendo: “Direi che i famosi grandi innovatori stanno tornando alle ricette ottocentesche: no alle regole, sono i lavoratori che devono pagare le conseguenze della crisi e continuiamo ad avere di fronte un’azienda che vuole dettare le leggi sulle relazioni industriali senza dire quali siano i nuovi prodotti, che occupazione darà e che prospettive, e sa solo annunciare nuova cassa integrazione”.

Non resta altro che attendere i prossimi reali obiettivi della Fiat che a questo punto dovrebbe fare altro che parlare e basta.

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