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Fattoria didattica, cos’è e come aprirla: tutto ciò che c’è da sapere

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Fonte: Napoli con Viaggiapiccoli

Quella delle fattorie didattiche è una bella realtà che si sta diffondendo sempre di più al giorno d’oggi, in Italia e non solo. Accessibili a tutti, green, istruttive e molto dinamiche, sono adatte sia a grandi che piccini. Un luogo di svago per tutta la famiglia.

Con la loro diffusione così, è cresciuto anche l’interesse nei confronti del business che gli gira intorno. In questo articolo cercheremo di analizzare come fare per aprire una fattoria didattica, esaminando innanzitutto cos’è questo particolare tipo di azienda agricola.

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Fattoria didattica – Cos’è

Una fattoria didattica è un’azienda agricola o agrituristica che accompagna alle classiche attività produttive locali diversi percorsi didattici, tipicamente indirizzati a bambini e ragazzi. Essa diviene così un luogo pedagogico, per l’intrattenimento istruttivo di famiglie, gruppi organizzati ma anche singoli consumatori.

Ovviamente il lato pedagogico non va comunque a sostituire il principale fine dell’azienda, che rimane la produzione agricola o la ristorazione, a seconda dei casi.

Fattoria didattica – Come aprirla

Ma quindi, una volta ammaliati da questa nuova realtà, cosa bisogna fare per aprire una fattoria didattica in Italia? Il processo non è molto semplice né immediato, andiamo dunque ad analizzare brevemente i vari passi.

Innanzitutto il primo requisito da avere assolutamente è il possesso, permanente o temporaneo, di un pezzo di terra adatto al progetto. Le misure, in questo caso, sono molto importanti, dovendo adempiere alle necessità ed alle esigenze di una buona fattoria didattica.

Non serve comunque uno spazio esageratamente grande, anzi. Inizialmente è quasi consigliabile partire con poco. L’importante è che la terra a disposizione venga ben sfruttata. Nei primi tempi anche un semplice giardino può andar bene, purché ben progettato ed adibito allo scopo.

Ciò che veramente conta dunque, è la pianificazione del progetto. Fondamentale in questa fase è appuntarsi nero su bianco la suddivisione del proprio terreno in base alle varie attività e non solo. Molto utile potrebbe essere ad esempio iniziare a pianificare le varie coltivazioni da portare avanti nel corso dell’anno, con i relativi periodi di raccolta. Discorso simile va fatto anche per l’eventuale fattoria di animali.

Insomma, bisogna creare una vera e propria tabella di marcia per non lasciare nulla al caso. Ancora meglio sarebbe stilare un vero e proprio Business Plan, così da includere anche la parte finanziaria del progetto. Per fare ciò comunque è altamente consigliato rivolgersi ad un professionista del settore.

Conclusasi la parte di progettazione, per avviare la propria attività bisogna fare i conti con la burocrazia, soprattutto in Italia. Nella nostra penisola infatti, le fattorie didattiche devono essere iscritte in appositi registri regionali (qui ad esempio vi è il portale di riferimento per la Campania). Inoltre esse devono sottoscrivere una carta degli impegni in cui sono definite le norme igienico-sanitarie e vari obblighi da rispettare.

Una volta in regola con le carte, si è finalmente pronti ad avviare la propria fattoria didattica ed accogliere il pubblico. Si tratta comunque di un impegno non indifferente che richiede un grande investimento di tempo e di denaro. Questo è ovviamente un aspetto da prendere bene in considerazione prima di avventurarsi in questa attività.

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