Euro ai minimi da un anno, paura per la Grecia

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Merkel

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Ieri si è assistito al più grosso calo giornaliero dell’euro da un anno a questa parte. Contro il dollaro la moneta unica ha subito una flessione di oltre un punto e mezzo percentuale perdendo in termini assoluti oltre 200 pips e sfondando al ribasso il livello di 1.32 per toccare l’1.3175.

Tutta questa sfiducia nei confronti dell’euro è ancora una volta conseguenza della crisi greca, una crisi che pare amplificarsi inesorabilmente al passare di ogni giorno, con timori di possibili ripercussioni su altre economie come Portogallo, Spagna, Irlanda e Italia nelle quali si è gia potuto assistere ad una variazione dello spread dei titoli statali nei confronti del più solido bund tedesco.

I timori di default per la Grecia sono sempre più evidenti soprattutto visto un comportamento della Germania decisamente attendista, dovuto anche a ragioni politiche nazionali. Ai primi di maggio si terranno elezioni regionali e la Merkel ha troppa paura del risultato politico di questa votazione per arrischiarsi ad una presa di decisione in merito al prestito allo stato ellenico. I cittadini tedeschi si mostrano appunto contrari alla fornitura di un prestito con i loro soldi e proprio questo sentimento blocca ogni presa di posizione in vista della chiamata alle urne.

Proprio oggi a Berlino è in missione il presidente della BCE Trichet per cercare di convincere il governo di Berlino a mobilitarsi per dar vita al prestito di 45 milioni (assieme all’FMI) promesso ad Atene giorni addietro. Senza il consenso della Merkel risulterebbe difficile avviare le procedure di soccorso. Prestito che secondo alcune indiscrezioni potrebbe anche essere esteso a 70 miliardi di euro.

Primo appuntamento importante per la Grecia sarà il 19 maggio dove necessiterà di oltre 8 miliardi per ripagare i propri bond in scadenza, oltre a diverse cedole.

La giornata di oggi si mostrerà dunque importante per capire se la Germania uscirà dal suo immobilismo impedendo così un’ulteriore intensificarsi della crisi e di una sua espansione a stati per ora non coinvolti.

Martino Bonanomi
AnalisiForex.com

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