L’internettizzazione mondiale ha permesso di collegare tra loro milioni di persone, senza la necessità di spostamenti fisici.
In un simile contesto, anche se caratterizzato da una crisi economica galoppante, conviene ancora spostarsi per cercare lavoro, oppure l’emigrazione non è più necessaria per “sistemarsi”?
Abbiamo ascoltato la testimonianza di una lavoratrice on line che evidenzia i vantaggi dell’era di Internet per superare il difficile momento economico.
“ Internet– afferma- rappresenta oggi una grande risorsa ed opportunità di lavoro. Basta considerarlo al pari degli altri strumenti che usiamo nella realtà, cioè l’automobile, la tv, il telefono. Con questi accessori possiamo farci o fare del male, ma anche del bene. Io ho scoperto Internet quasi 10 anni fa. Dopo vari tentativi mi sono messa a vendere gli oggetti che creavo tramite il Web. Ho iniziato piano piano, fino a crearmi un piccolo guadagno continuativo da casa. Con Internet non è più necessario emigrare: invece di esportare noi stessi dobbiamo saper esportare le nostre abilità e conoscenze per condividerle con il mondo intero, ma con costi di gestione decisamente inferiori rispetto ad una emigrazione fisica”.
La nostra amica ha proprio ragione. I modelli di business sviluppabili con il web sono davvero infiniti, basta adoperarlo con concretezza per trasmettere le proprie conoscenze e venderle al mondo.
Il lavoro via web potrebbe togliere dalla disoccupazione senza speranza migliaia di persone altrimenti escluse dal mondo del lavoro.
Con il web però si deve imparare a ragionare come dei veri imprenditori, di se stessi, naturalmente e quindi analizzare i mercati disponibili, formarsi, anche con l’ottima conoscenza dell’inglese, per affermarsi in mercati stranieri e poi spendere tutta la propria passione per riuscire a creare, da casa, un lavoro che regali le giuste soddisfazioni.
Se i tempi di messa a regime dell’attività dovessero allungarsi, non sarà un fallimento, ma, al contrario, un successo, perché non si sarà speso nulla per creare dal” nulla” il proprio lavoro.
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