Emergenza disoccupazione: troppi cinquantenni senza lavoro

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Cresce di giorno in giorno il numero dei cinquantenni senza lavoro. L’acuirsi della crisi economica e finanziaria e la chiusura di aziende, anche medio grandi e prestigiose, stanno ingrossando sempre più le fila dei lavoratori maturi disoccupati e senza pensione.

Di questi lavoratori però si parla troppo poco, quasi a volersene dimenticare. Forse, per chi comanda, milioni di persone senza lavoro che reclamano dignità e diritti, sono una spina nel fianco, una sorta di “vergogna” da nascondere per non sfigurare davanti ai partner europei ed alla BCE.

Basta pensare che non è stata nemmeno  fatta una statistica recente dei cinquantenni senza lavoro: i dati preoccupanti si desumono dai tanti messaggi che i cinquantenni disoccupati lasciano nei siti e dalla concorrenza legata alla parola chiave “trovare lavoro a 50 anni”, che in pochi mesi ha prodotto pagine web passate da poche migliaia a più di tre milioni.

Attualmente siamo proprio all’emergenza, al dramma sociale, perché molti di questi cinquantenni si sono tolti la vita o pensano di farlo.

Non si può lasciare senza futuro una generazione che ha costruito ed ha dato molto all’economia italiana. I cinquantenni, poi, sono anche i padri dei ventenni, di quella “net generation” che fatica a trovare lavoro ed a crearsi un futuro.

Fino a qualche anno fa erano proprio i padri cinquantenni a sostenere i figli, ma se nemmeno loro possono più farlo, si rischia un vero e proprio corto circuito sociale in cui nessuno potrà più aiutare nessuno.

Nella Riforma del Lavoro si è parlato spesso di misure per i giovani, ma le misure andrebbero prese a 360 gradi, comprendendo anche i meno giovani senza lavoro. La crisi va risolta sui tavoli del potere e non a scapito della vita delle persone. Questo è un concetto che non andrebbe mai dimenticato.

Fonte immagine: Oipamagazine.eu

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