Dove investire: via soldi dalle banche, si investe in piccole aziende di amici e parenti

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Non che la cosa faccia contente le banche, ma in fondo questo non pare preoccupare nessuno. D’altronde in pochi si fidano ancora degli istituti di credito e chi ha due soldini da mettere a frutto preferisce toglierli dal mercato borsistico italiano o di qualsiasi altro paese e investirli in aziende italiane che in questo momento stanno attraversando difficoltà. La scelta oltre che positiva per l’economia, pare anche sensata.

Le aziende del bel paese, per quanto ancora in attivo con gli ordini, hanno serie difficoltà a ricevere credito e fiducia da parte delle banche e quindi tra una chiacchiera e l’altra, trovano investitori in location impensabili: il tavolo di un ristorante, sotto l’ombrellone, o al centro commerciale. E’ il vecchio gioco del passa parola, e chi ha un gruzzolo da investire preferisce metterlo a frutto aiutando i piccoli a sopravvivere.

Nel concreto, già che la parola non basta e tra privati l’attività finanziaria è vietata, i due “amici” si presentano davanti alla scrivania di un notaio, e il proprietario dell’azienda concede una piccola quota della sua creatura; entrambe le parti ci guadagnano qualcosa e mentre i piccoli imprenditori sopravvivono, i piccoli investitori mettono i propri soldi in attività concrete, che si possono non solo vedere ma anche toccare.

Detto questo, pare che il fenomeno, complice l’antipatia storica delle banche, si stia diffondendo con una rapidità sorprendente: certo, le banche non saranno contente, ma quel che conta è che l’economia, quella reale, si riprenda per davvero. Che ne pensi?

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