Donne e lavoro

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Le donne italiane, in fatto di lavoro, non sono messe molto bene. Gli ultimi dati in merito indicano l’Italia come fanalino di coda per quanto riguarda la percentuale di donne che lavorano. In Italia le donne con un impiego sarebbero il 46%, mentre quelle che hanno lasciato il lavoro in seguito alla nascita del primo figlio sarebbero il 27%.

In media le donne che lavorano percepiscono uno stipendio più basso del 20% rispetto all’uomo, così come è più bassa la percentuale di donne che riescono a far carriera in ambito lavorativo.

Di contro, invece, le statistiche parlano del 70% di donne a cui viene demandata la maggior parte degli impegni e delle responsabilità familiari, ovvero cura dei figli, della casa, di genitori anziani o malati.

In questo quadro per le signore italiane diventa davvero difficile conciliare lavoro e famiglia e quando ci riescono fanno i salti mortali aumentando il loro livello di stress fino a limiti difficilmente sopportabili.

La condizione femminile nel mondo del lavoro peggiora sensibilmente nelle aree del Sud Italia, dove le rappresentanti del gentil sesso vengono reclutate per lavori in nero e con stipendi che anche full time non superano i 500 euro mensili.

Frequenti, in alcune aree del Paese e in certi posti di lavoro, sono anche i casi di mobbing nei confronti delle impiegate che, a causa di una cultura retrograda e maschilista, vengono considerate come delle incapaci o, peggio, come esseri inferiori.

Insomma il rapporto tra donne e lavoro ancora oggi non può dirsi né sereno e nemmeno appagante. Sarebbe ora che le cose cambiassero, visto che il contributo delle donne nel mondo del lavoro è ormai indispensabile non solo all’equilibrio familiare, ma anche alla tenuta dell’intera economia nazionale.

Fonte immagine: dlgs81online.it

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