Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo riguardante la riforma del federalismo fiscale e soprattutto della devoluzione fiscale ai Comuni.
La fase iniziale del decreto durerà tre anni e i Comuni riceveranno il gettito proveniente dai tributi immobiliari, mentre dal 2014 avranno un ‘imposta municipale propria e un’ imposta municipale secondaria, che sarà a discrezione del Comune. La prima sostituirà l ‘ imposta sul reddito delle persone fisiche e le addizionali, l’ imposta di registro, quella ipotecaria, quella catastale, di bollo, sulle successione e donazioni, naturalmente è esclusa l’ abitazione principale.
La seconda dovrà sostituire l’ occupazione di spazi pubblici, il canone di occupazione di aree pubbliche, l’ imposta comunale sulla pubblicità e sulle affissioni.
I trbuti riguardano le imposte di registro, quelle ipotecarie e catastali, l’ IRPEF relativa ai redditi fondiari, tranne il reddito agrario, l’ imposta del registro e del bollo sui contratti di locazione degli immobili, i tributi speciali catastali e le tasse ipotecarie, e infine la nuova cedolare secca sugli affitti (il proprietario di immobili locati può scegliere tra le imposte ordinarie e quelle sostitutive).
I Comuni devono inoltre gestire le entrate e migliorare l’ attività di accertamento tributario e il decreto entrerà in vigore il primo gennaio 2011.