Il nuovo Presidente del Consiglio non ha fatto in tempo a insediarsi che già le Borse europee hanno iniziato a mostrare i primi segnali, ma non di ripresa, p iuttosto di ribasso.
La speculazione sui titoli di Stato nazionali è fortissima e i rendimenti applicati ai nostri BTP si avvicinano sempre al 7%. I commentatori politici ed economici di casa nostra parlano proprio di speculazione, ma siamo sicuri che sia davvero così?
Se guardiamo le regole dei mercati finanziari ci accorgiamo che i rendimenti di un titolo ( gli interessi che deve pagare il debitore) salgono quando l’emittente viene ritenuto a rischio di insolvenza o inaffidabile. Quindi ne deduciamo che lo Stato Italiano, per i mercati, rappresenta un soggetto a rischio.
Il debito pubblico, infatti, sale di ora in ora, basta guardare il cronometro di Italiaora.org, per accorgersi di quante risorse vengano bruciate di secondo in secondo. Il debito nazionale ammonta a quasi duemila miliardi di euro, mentre quest’anno sono stati evasi oltre 261 miliardi di euro.
Con questi numeri come si può considerare affidabile un Paese? Intanto le indiscrezioni sulle presunte misure per risanare i conti statali accrescono il clima di incertezza. Si è parlato della reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, di probabili prelievi forzosi sui conti correnti, anche di eliminazione dei privilegi e dei costi della politica, ma l’impressione netta che emerge dal susseguirsi di notizie e di smentite è che l’Italia sia “ostaggio” delle indicazioni dell’Europa e della BCE: si fa tutto quello che vuole l’Europa e non quello che i cittadini vogliono e di cui avrebbero bisogno.
I privilegi saranno mai davvero eliminati? La grande evasione sarà mai davvero sconfitta? Intanto si potrebbe partire dal basso e pensare non solo a chiedere lo scontrino per il caffè, ma anche a pretendere la fattura da certi medici che per una visita di pochi minuti chiedono il pagamento in contanti per evitare di emettere documenti fiscali e di essere rintracciati tramite i movimenti bancari.
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