Si dice spesso che le nuove generazioni ed i giovanissimi, in particolare, siano affascinati dal mito del successo. Se si chiede ad una ragazzina cosa vuole fare da grande non è difficile sentirsi rispondere che vuole diventare famosa.
In che modo voglia diventarlo, forse non lo sa nemmeno lei, ma la risposta è lo specchio della drammatica deformazione delle aspettative professionali di molti adolescenti.
Il successo non è un male, anzi, sono tantissimi i casi in cui persone di talento sono riuscite ad avere anche successo e fortuna.
Ma inseguire solo ed esclusivamente il successo rischia di condurre a strade non sempre positive per l’esistenza di un individuo.
A parte i casi di successo meritato, esistono anche numerosi casi di successo immeritato, frutto di pressioni, giochi di potere, relazioni sessuali o sentimentali più o meno pericolose ed interessate che hanno permesso ai loro autori/trici di occupare posizioni prestigiose e ben remunerate.
Questo aspetto del successo, ma anche del mondo del lavoro in genere, rappresenta un cancro da estirpare a tutti i livelli, perché toglie spazio e margini di visibilità a chi il successo lo meriterebbe davvero.
Ma il mito del successo a tutti i costi va estirpato anche dai cuori degli adolescenti e di tutti coloro che lo inseguono falsamente, per sostituirlo con i veri valori dell’impegno e del sacrificio. Sono questi a rendere davvero meritato un successo e se non dovesse arrivare, bisogna ricordare che c’è più grandezza in un individuo che non si piega a squallidi ricatti e compromessi, che in uno che è riuscito a scalvacare gli altri con metodi non proprio ortodossi.
Chi usa le “cattive” maniere per affermarsi potrà apparire grande, ma non riuscirà mai ed esserlo veramente, perché dentro di lui esisterà solo il vuoto del suo mostrarsi agli altri per quello che non è. Sarebbe bello poter far capire questo aspetto alle nuove generazioni sempre più bombardate dai falsi miti del successo.
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