Con la crescita vertiginosa dell’editoria web, si stanno ampliando le opportunità professionali all’interno del settore e, parallelamente, si stanno diffondendo svariate forme di collaborazione esterna e di relativi “inquadramenti” contrattuali.
Quello più utilizzato è il contratto di cessione di diritto d’autore. Si tratta di una sorta di lettera di incarico in cui il committente ed il collaboratore definiscono i termini di una collaborazione editoriale per conto di un sito o blog o testata giornalistica.
Il contratto di cessione di diritto d’autore viene applicato nei confronti dei soggetti che producono contenuti per l’editoria.
Mentre per altre categorie professionali vengono applicati i contratti a progetto, per gli autori esterni dei contenuti web si utilizza il contratto di cessione.
E’ una forma di accordo, il cuo profilo fiscale viene riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate, che si basa sulle norme che tutelano il diritto d’autore, ovvero la legge 633/1941 ed il titolo XI del Codice Civile.
Queste norme, in sintesi, garantiscono che i diritti relativi all’utilizzo di un’opera di ingegno vengano salvaguardati e ceduti solo dietro adeguato compenso all’autore e solo dietro sua esplicita autorizzazione che deve derivare da atto scritto.
Il contratto di cessione di diritto d’autore, ha, pertanto, la forma scritta ed è un vero e proprio accordo tra le parti avente valore giuridico.
Nel contratto vengono indicate le generalità dei contraenti, la natura della prestazione, il compenso, i termini di pagamento, ma anche l’autorizzazione dell’autore a cedere i diritti di utilizzazione dei contenuti realizzati a favore del blog, del sito o del giornale.
Il contratto tutela l’autore, ma, soprattutto, la società titolare del “prodotto editoriale” da eventuali controversie derivanti dalla pubblicazione di articoli e contenuti che possano, a loro volta, ledere i diritti d’autore di terze parti.
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