Controlli del Fisco: un’ impresa su due chiude dopo una verifica

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Crisi e controlli fiscali sarebbero le principali cause della chiusura delle aziende italiane. Lo rivela il 1° Rapporto del Contribuente 2012 dell”Associazione Contribuenti Italiani, presentato nei giorni scorsi a Roma. Lo studio ha rilevato che nel 2012, soltanto 1 impresa su 2, il 55,9%, che riceve una verifica a carattere generale riesce a sopravvivere, contro il 68,2% registrato nel 2010.

Dallo studio è emerso lo stato di debolezza delle imprese italiane, fatte prevalentemente da piccole aziende, che non riescono a fronteggiare contemporaneamente due eventi straordinari: la crisi economica e l’accertamento fiscale. La chiusura delle imprese avviene anche se queste sono in regola e potrebbero anche vincere dei ricorsi fiscali o delle richieste di rateizzazione.

Ma, spesso, le nefaste conseguenze della crisi economica  non consentono ai piccoli imprenditori di avere quella serenità necessaria per affrontare la trafila dei ricorsi tributari e delle relative spese.

I dati dello studio confermano anche questi ulteriori aspetti. Secondo il 1° Rapporto del Contribuente 2012, anche le richieste di rateizzazioni del pagamento delle imposte sono cresciute: in due anni le richieste sono passate da 800 mila a 1,2 MLD e l’importo delle imposte rateizzate è cresciuto da 12 MLD a 15 MLD di euro.

Nel 2012 è cresciuta anche la sfiducia dei Contribuenti Italiani nei confronti del Garante del Contribuente passando dal 61,3% al 69,3%. In pratica, 2 contribuenti su 3 chiedono la riforma del Garante del Contribuente perché non si sentono tutelati, come previsto dallo Statuto dei diritti del Contribuente. Al contrario, cresce la fiducia nella Giustizia tributaria passando dal 86,4% del 2010 all’88,6% del 2012.

Fonte immagine: blitzquotidiano.it

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