Altro che rivoluzione Copernicana. Presto i libri di storia e di economia nel nostro Paese illustreranno anche la nuova rivoluzione “Marchionne“. L’ amministratore delegato non ha nessuna intenzione di piegare la testa e si fà capofila di una vera e propri arivoluzione che potrebbe fare da “esempio” anche per le altre aziende italiane soprattutto quelle che hanno seguito Fiat fuori da Confindustria.
Fiat Group Automobiles ha disdetto con decorrenza dal primo gennaio prossimo tutti gli accordi sindacali vigenti e “ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto”. La decisione riguarda tutti gli stabilimenti automobilistici italiani ed è stata comunicata ai sindacati tramite una lettera in quale si promuovono nuovi incontri per trovare una “soluzione” diversa.
La Fiat và dritta dritta verso un nuovo contratto auto con l’ intenzione di “Estendere l’accordo di Pomigliano a tutti i 72.000 lavoratori del gruppo Fiat” ma secondo la Fiom e Maurizio Landini questo “non vuol dire solo estendere un brutto accordo ma porta a modificare la natura stessa della organizzazione sindacale: si passa infatti a una fase di sindacato aziendale e corporativo”.