Rappresentano il sogno ambito dalla maggioranza della popolazione in età da lavoro, anche se al giorno d’oggi scarseggiano.
Il contratto a tempo indeterminato è un accordo lavorativo in cui il prestatore di lavoro, detto dipendente, presta la sua opera senza scadenza prefissata, cioè il contratto scadrà alla fine dell’età lavorativa, cioè nel momento dell’entrata in pensione del lavoratore o per morte prematura di quest’ultimo o per altre cause ( licenziamento, dimissioni) non dipendenti dalla scadenza del contratto.
In molti si chiedono quali siano i settori in cui il contratto a tempo indeterminato è maggiormente applicato.
I settori in cui questo contratto è maggiormente applicato sono in genere quelli dove c’è una minore concorrenza, cioè dove si registrano meno aspiranti: lavori manuali o artigianali, pulizie, servizi ausiliari, specie nei settori socio assistenziali, ristorazione, aziende meccaniche e di lavorazione di manufatti.
Talvolta, nella fase iniziale dell’assunzione, si offre un contratto a tempo determinato che verrà poi trasformato in uno a tempo indeterminato.
Si tratta di settori dove il rischio di passare da uno stage all’altro o da un contratto a progetto all’altro, è molto ridotto.
Un settore molto sensibile ai contratti di lavoro a tempo indeterminato è quello dell’installazione di impianti per automezzi, i contratti offerti ai tecnici meccanici sono spesso a tempo indeterminato, per un importo lordo iniziale di 23 mila euro annui.
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