Concorsi enti locali: test di preselezione ed esami

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Il test preselezione

Partecipare ad un concorso indetto da enti locali significa spesso e volentieri sostenere un esame il più delle volte scritto, preceduto da un test di preselezione. Questa non è la regola, ma una consuetudine motivata dal grande afflusso di candidati.

Il test di preselezione ha infatti la funzionalità principale di scremare e snellire iter che diversamente si dimostrerebbero troppo lunghi.

Al candidato normalmente sono consegnate due buste, una grande con linguetta staccabile e una più piccola con cartoncino bianco. Il questionario verrà consegnato al partecipante in busta chiusa; normalmente consiste in un foglio quadrettato pensato per la lettura ottica e potrà essere aperto solo dopo il via della commissione. Da quel momento si avrà un tempo limitato per rispondere a tutte le domande proposte dal quiz.

Il candidato non dovrà produrre scarabocchi o cancellature sul foglio a lettura ottica, pena l’esclusione per impossibilità di lettura. Una volta conclusa la prova il foglio verrà messo all’interno della busta grande, e sul cartoncino presente nella busta più piccola si dovrà indicare il proprio nome, cognome, data e luogo di nascita. Anche questo verrà imbucato e la busta contenente dati anagrafici e quiz consegnato alla commissione che provvederà a convalidare la consegna.

Preparazione esame

Una volta superato questo primo ostacolo si dovrà affrontare l’esame, quello vero. Ricordate che non sempre gli enti pubblici sono tenuti a pubblicare un testo contenente l’archivio dei quiz da cui si estrarranno le domande del concorso. Allo stato attuale delle cose, solamente le amministrazioni di Giustizia ricorrono a questo archivio, ma se una qualsiasi amministrazione desideri comunque usufruirne è tenuta a specificarlo espressamente nel bando, alla voce Prove d’esame.

In quel caso il concorrente dovrà prepararsi su testi scelti da lui liberamente, che trattino le materie richieste dal bando, mentre in casi più rari, è l’ente stesso a fornire un suo materiale testologico.

Data

Le date nella quale l’esame si dovrà sostenere, è pubblicata con preavviso sulla Gazzetta Ufficiale. La pubblicazione ha effetto di notifica a tutti gli effetti , e quindi l’ente che ha indetto il concorso non sarà tenuto a notificare ai concorrenti la data in altra maniera. Per altro il bando solitamente presenta questa dicitura: “La mancata presentazione alla sede d’esame nella data e nell’ora stabilita o la presentazione in ritardo, ancorché dovuta a causa di forza maggiore, comporterà l’esclusione dall’arruolamento”. Quindi in qualsiasi caso non sarà possibile per motivi personali spostare la data della prova, e nel caso in cui non ci si presentasse non si avrebbe nemmeno diritto a richiedere la restituzione delle eventuali tasse concorsuali pagate.

Svolgimento dell’esame

Il giorno dell’esame si potranno consultare solo i testi di legge eventualmente autorizzati dalla commissione e si potrà consultare un dizionario, sarà invece vietato portare carta, appunti, manoscritti o libri di qualsiasi genere. E’ anche vietato comunicare con altri concorrenti sia verbalmente che per iscritto.

I lavori dovranno essere scritti tutti su carta portante il timbro dell’ufficio e la firma di un membro della commissione esaminatrice, pena l’esclusione dal concorso.

Il candidato riceverà come nel caso del test di preselezione, due buste, una grande che dovrà contenere il lavoro e una piccola che dovrà contenere i suoi dati anagrafici. Finito il lavoro dovrà imbustare tutto e consegnare alla commissione, attendendo che questa convalidi la consegna.

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