
La Guardia di Finanza ha effettuato un’ispezione su 900 distributori di benzina in tutta Italia, di questi 250 erano irregolari, significa che uno su 4 truffa i suoi clienti. Dopo questa indagine 24 responsabili sono stati denunciati alle Procure della Repubblica e oltre 354mila litri di prodotti petroliferi sono stati posti sotto sequestro.
I controlli sono stati fatti verificando il carburante erogato con l’importo pagato dagli utenti e con verifiche della miscela erogata, la quale a volte risultava abusiva e con sostanze dannose per gli autoveicoli.
Dei benzinai controllati quasi 450 risultavano abusivi, cioè senza un regolare contratto di licenza permessi previsti dalla normativa commerciale e di pubblica sicurezza mentre oltre 1.400 non rispettano gli obblighi fiscali così da risultare abusivi ed evasori. Durante i controlli sono emersi anche più di 1.300 lavoratori in nero o minorenni.
Un benzinaio ha raccontato che “I metodi per truffare il cliente esistono e sono un’abitudine che danneggia i clienti, ma anche chi lavora onestamente e possono essere divisi in quattro categorie”.
Le truffe effettuate dagli esercenti nei riguardi dei clienti sono quindi possibili, vediamo insieme quali possono essere:
• Manomissione del distributore in modo che emetta meno carburante di quanto ne segni al cliente.
• Il fermo alla pistola che fa guadagnare abusivamente circa 2-300 euro al giorno, consiste nel mettere il fermo alla pistola dopo aver fatto benzina alla prima auto e riattivarla alla seconda macchina che vuole fare il pieno.
• Allungare la benzina con olio esausto (danneggia gravemente l’auto).
• Vendite in nero della benzina: al costo di 50 centesimi al litro si può comprare un intero carico di carburante senza fatturazione.