Come salvare il posto di lavoro

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Secondo le analisti del Centro studi di Confindustria la crisi economica, anche in questo scorcio di 2011 continuerà a produrre licenziamenti, disoccupazione e calo dei consumi. Come salvarsi da “un’onda anomala” di chiusure aziendali che rischiano di buttare in mezzo alla strada migliaia di persone?

Semplice: praticando il workers buyout, cioè l’acquisto dell’azienda da parte dei lavoratori. Con questo sistema i dipendenti usano i loro risparmi o una parte di essi, come liquidazione, Tfr e varie per reinvestirli nel capitale dell’azienda in crisi.

A questi contributi si possono aggiungere anche quelli agevolati di cooperative e consorzi fidi, in modo da impedire la definitiva chiusura dell’impresa e mantenere il posto di lavoro. Certo, penserete, ma se l’azienda è in crisi che convenienza c’è a investirvi sopra?

Spesso può capitare che l’azienda sia in crisi non per cause oggettive, ma per scelte sbagliate dei precedenti soci titolari o per mancanza di linee di credito da parte delle banche. Con l’acquisto delle quote aziendali, invece, i dipendenti possono fornire la liquidità necessaria per effettuare nuovi investimenti e promuovere nuove ed efficaci strategie di marketing.

Il workers buyout riguarda aziende non molto grandi e con un numero compreso tra 10 e 50 dipendenti. I dipendenti che assumono il ruolo di soci, inoltre, sono maggiormente responsabilizzati a ottenere dei risultati aziendali positivi a patto però di evitare contrasti e conflittualità che sono spesso alla base del fallimento e della chiusura di molte aziende.

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