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Come diventare veterinario: laurea, requisiti e sbocchi professionali

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Fonte: Flickr

Diventare veterinario è un sogno che accomuna molti giovani. Chi ha passione per gli animali e si preoccupa della loro salute spesso ha forte interesse nell’intraprendere questa professione.

Il percorso non è dei più semplici ma di certo è molto appagante e soddisfacente. Spesso però gli interessati rimangono spaesati dinanzi alla strada da percorrere, non sapendo nei dettagli i requisiti necessari. In questo articolo andiamo dunque ad analizzare come diventare veterinario, tra la formazione adeguata da conseguire e gli sbocchi professionali che questo lavoro offre.

Come diventare veterinario

La laurea

Pochi dubbi per quanto riguarda la formazione. Per diventare veterinario bisogna necessariamente conseguire una laurea magistrale a ciclo unico in Medicina veterinaria della durata di 5 anni, come stabilito dal Nuovo ordinamento.

Nel corso della durata degli studi sarà erogato allo studente un bilanciato mix di teoria e pratica. Così strutturata, la laurea permette a chi conclude il percorso di studi di essere subito pronto per catapultarsi nel mondo del lavoro.

Requisiti

Altro requisito fondamentale per diventare veterinario, oltre alla citata laurea, è il superamento dell’Esame di Stato abilitante alla professione. Solo in questo modo si può procedere all’iscrizione all’Ordine veterinario dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani).

Ottenuto anche questo secondo requisito, si diventa veterinari a tutti gli effetti. Ecco allora che ci si può affacciare al mondo del lavoro, a seconda di quale specializzazione si è conseguita. Gli sbocchi lavorativi sono molti e possono essere abbastanza diversi tra loro.

Sbocchi lavorativi

Il lavoro del veterinario può essere molto vario. Tale professione può ad esempio essere svolta presso ambulatori veterinari pubblici e privati, ma anche come consulenti per l’industria dei mangimi e degli integratori alimentari rivolti agli animali.

Il veterinario può anche occuparsi della selezione genetica degli animali nel settore della produzione alimentare, oppure della gestione e dell’igiene degli allevamenti. Non mancano poi attività di consulenza, di supporto tecnico e di ricerca per la produzione di farmaci per animali.

Gran parte della propria carriera in questo settore può anche essere influenzata dall’eventuale specializzazione conseguita dopo la laurea a ciclo unico. La specializzazione può entrare in tre macro-classi differenti:

  1. Classe della sanità animale;
  2. Classe dell’igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati;
  3. Classe dell’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.

Quanto guadagna un veterinario?

Essendo molti gli sbocchi lavorativi di questa figura professionale, non è facile delineare lo stipendio medio del veterinario. In Italia comunque questo dato si attesta sui 38.000€ lordi all’anno.

Tale retribuzione è superiore di 400 € (+26%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia. Uno stipendio non male, che comunque può migliorare a seconda della propria esperienza e della propria specializzazione.

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