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Come diventare politico in Italia: percorso e consigli utili

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Fonte: Flickr

Il ruolo del politico è protagonista di accesi dibattiti sin dalla notte dei tempi. C’è chi ama tutto il mondo che lo circonda, chi invece proprio non ne può sentir parlare. Una polarizzazione fortissima, soprattutto in Italia.

In un modo o in un altro, questa figura professionale interessa sempre di più i giovani italiani, speranzosi di poter cambiare le cose per costruire un futuro migliore. Ma quindi, cosa bisogna fare per diventare politico in Italia? Ecco tutto ciò che c’è da sapere tra requisiti, formazione e consigli utili.

Come diventare politico in Italia

Inutile spiegare questa volta quali sono i compiti della professione in questione, anche perché vi sono talmente tante sfaccettature nel ruolo che è difficile delineare una linea generale. Andiamo dunque direttamente a vedere come diventare politico in Italia.

Per quanto riguarda la formazione, bisogna innanzitutto sapere che essa (purtroppo) non costituisce requisito necessario. Ovviamente dipende molto anche dall’idea di politico, fatto sta comunque che qualsiasi persona di qualsiasi istruzione può ambire alla professione.

Tra diventare un politico e diventare un buon politico vi è però un abisso. Ecco così che il possesso di una laurea è sempre consigliato. Le materie più attinenti per entrare a far parte del mondo politico sono Economia, Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Giurisprudenza.

Ovviamente al percorso classico universitario, della durata di 3 o 5 anni, può anche essere affiancato un master, soprattutto se in legge o in economia.

Di altri requisiti non ve ne sono molti, anzi. Alla formazione deve comunque essere accompagnata un’adeguata esperienza sul campo. Ecco a proposito dei consigli utili per tuffarsi in questo mondo difficile.

Consigli Utili

Come precedentemente scritto, il consiglio più immediato ed efficace è quello di buttarsi subito sul campo. La formazione, soprattutto nel mondo politico, non basta. Bisogna “saperci fare”, farsi notare, fare del bene iniziando dal piccolo.

Ecco allora che una buona idea sarebbe quella di fare volontariato. Ciò potrebbe avere molteplici vantaggi: innanzitutto si entra a stretto contatto con le realtà più difficili del proprio territorio, si capiscono i problemi altrui e ci si attiva per risolverli. In secondo luogo, fattore molto importante per un aspirante politico, ci si mette in mostra in una posizione di benevolenza verso il prossimo.

Altro consiglio, abbastanza ovvio nei primi tempi, è quello di avvicinarsi e fare conoscenza di realtà politiche già ben avviate. Inutile infatti provare a partire da 0 con le proprie idee ma senza seguito: meglio avviarsi alla carriera con una base già ben consolidata.

Nella stessa direzione si può iniziare a sperimentare la cura e la progettazione della campagna elettorale altrui. In questo modo, una volta capiti i vari meccanismi, si avranno molti meno problemi quando bisognerà portare avanti la propria campagna elettorale personale.

Importantissimo poi risulta partire dal proprio territorio, sulla scia del consiglio riguardante il volontariato. Anche se piccolo o semi sconosciuto, il territorio d’origine rappresenta una tappa fondamentale nella crescita politica della persona, che quindi non può prescindere da ciò.

L’ideale sarebbe quello di appassionarsi a una causa comune a tutti i concittadini, in modo da stabilire per bene il proprio target ed iniziare a racimolare una solida base di sostenitori. Da qui si può poi partire a stilare un programma vero e proprio.

Con il tempo poi, il proprio programma e le varie battaglie politiche combattute si calcificheranno piano piano, andando a costituire degli ideali ben precisi e riconoscibili. Lì sarà così da analizzare il tipo di politico che si è diventato.

Infine vi è il consiglio aureo valido per tutte le professioni lavorative: persevera! Il mondo della politica è quasi saturo e la concorrenza è quindi folta e spietata. Le difficoltà arriveranno inevitabilmente, ma ciò non significa che non bisogna proseguire per la propria strada, anzi.

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