Come diventare architetto: formazione e sbocchi professionali

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Fonte: PIXNIO

Quella dell’architetto è una professione da sempre molto ambita, soprattutto in Italia. Sono tantissimi gli studenti che dopo le superiori scelgono di intraprendere la formazione in questo settore, anche se spesso non hanno le idee chiare circa il percorso.

Pochi infatti conoscono tutti gli sbocchi offerti da una formazione in Architettura e tutte le sfaccettature tra una professione e l’altra. In questo articolo andremo dunque a far luce su tutto il percorso, dallo studio al lavoro. Ecco quindi come diventare architetto, cosa fa ed i vari sbocchi professionali.

Cosa fa un architetto?

Innanzitutto, prima di vedere come diventare architetto, è sempre bene analizzare cosa fa chi ha scelto di lavorare in questo ambito. Dal latino “architectus”, dal greco “arkhitéktōn”, il significato letterale ed antico del termine è “capo costruttore”.

In tempi moderni il termine è arrivato ad assumere un significato più generico, andando ad indicare tutti i professionisti che preparano progetti per la costruzione o il restauro di edifici e ne dirigono o amministrano l’esecuzione. Coloro che, appunto, “architettano” qualcosa.

Appare evidente anche dall’etimologia e dalla definizione letterale del termine che i ruoli dell’architetto possono essere molto vari e diversi tra loro, a seconda dell’ambito specifico in cui egli opera. Ma quindi, cosa fa nello specifico l’architetto? Quali sono i suoi compiti? Proviamo a riassumere:

  • costruzione di edifici e di opere d’architettura in genere, dirigendone e amministrandone l’esecuzione;
  • rilevamento e restauro degli edifici esistenti;
  • stima del valore degli edifici;
  • collaudo delle opere edilizie;
  • decorazioni e arredamento degli interni;
  • urbanistica.

Ovviamente un architetto non deve saper svolgere tutti i compiti precedentemente indicati ma ciò varierà a seconda della specializzazione scelta. A tal proposito, ecco un quadro generale dei vari tipi di architetto esistenti ed a cui quindi si può aspirare.

  • Architetto edile;
  • Architetto d’interni;
  • Bio-architetto;
  • Architetto del paesaggio;
  • Architetto pianificatore;
  • Architetto conservatore.

Una volta appurato cosa fa un architetto e dopo aver scelto che tipo di architetto si desidera diventare, andiamo a vedere cosa fare per diventare un architetto, partendo ovviamente dalla formazione necessaria a raggiungere il proprio obiettivo lavorativo.

Come diventare architetto: la formazione

Gli studi universitari sono fondamentali per diventare architetto. In particolare bisogna conseguire un laurea magistrale a ciclo unico in Architettura (LM-4). Tale percorso di studi è della durata di 5 anni ed è molto variegato ed interdisciplinare.

Il lavoro dell’architetto è infatti un mix tra professioni scientifiche ed umanistiche. Nel corso dei cinque anni si dovranno affrontare esami come matematica, scienza delle costruzioni, fisica, geometria, informatica, urbanistica, conservazione dei beni architettonici, rilievo e restauro.

Sul finire del percorso quinquennale si potrà scegliere in che ramo specializzarsi tramite corsi specifici offerti dall’università, in base ovviamente al proprio interesse. Al termine degli studi universitari, per essere abilitati a svolgere la professione, è necessario sostenere l’esame di Stato. Quest’ultimo consiste in prove scritte, pratiche ed orali a seconda della propria specializzazione.

Infine è da sottolineare che, oltre al canonico corso quinquennale di Architettura, è possibile  a seconda delle proprie ambizioni frequentare dei percorsi di laurea “alternativi”, perlopiù triennali. Si passa ad esempio da Interior Design a Scienze dell’Architettura, da Gestione del Processo Edilizio a Pianificazione e progettazione del paesaggio e dell’ambiente.

Con i corsi triennali si può diventare “architetto junior“. Inoltre ovviamente, sia con i corsi quinquennali che con quelli triennali, vi è la possibilità di frequentare ulteriori corsi magistrali o master, al fine di specializzarsi ancora di più nell’ambito desiderato.