Con il termine Mobbing si intende un comportamento vessatorio o aggressivo perpetrato nei confronti di un lavoratore al fine di allontanarlo dal posto di lavoro.
Il mobbing può essere esercitato con atteggiamenti verbali, come critiche sul lavoro svolto o con atteggiamenti volti a degradare il ruolo o le mansioni del lavoratore.
Si stima che in Italia il 6% della popolazione lavorativa sia colpita da mobbing. La situazione di accanimento nei confronti del mobbizzato ( così si chiama la vittima) finisce per creare in quest’ultimo un grave disagio psicologico con serie ripercussioni in ambito lavorativo e familiare e conseguenze anche sulla salute fisica.
Gli attacchi volti a sfiancare moralmente e professionalmente un lavoratore possono essere compiuti da superiori o da colleghi di pari grado, ma in ogni caso la sofferenza non cambia. Per difendersi dal Mobbing esiste una sola strada: l’azione legale.
Anche se il reato di mobbing viene identificato penalmente come reato di violenza privata, i comportamenti vessatori possono essere puniti con altre imputazioni, quali l’abuso d’ufficio, le minacce, le molestie, le ingiurie o le calunnie.
I comportamenti messi in atto per mandare via un lavoratore di solito comprendono anche questi reati, quando invece, si mira a declassare il lavoratore con mansioni diverse da quelle previste dal contratto, bisogna avviare subito una causa di lavoro per il mancato rispetto delle condizioni contrattuali.
Fonte immagine: lavocedirobinhood.it