La ricerca del lavoro non riguarda solo chi lo ha perso o lo cerca per la prima volta, ma anche chi, dopo una tranquilla carriera, decide di voler cambiare il suo attuale impiego. I motivi del cambiamento possono essere molto diversi tra loro, ma ugualmente importanti e da non sottovalutare.
Ci sono persone che, a un certo punto della loro vita professionale, decidono di cambiare lavoro perché sono stufi della solita monotonia, oppure perché sono stufi dello stipendio troppo basso, oppure perché non sopportano più di essere maltrattati dal datore di lavoro o da colleghi che attuano un mobbing a volte strisciante e a volte molto esplicito.
Al di là delle implicazioni legali che i casi di mobbing trascinano con sé, quello che conta sottolineare è che cambiare lavoro è un diritto a tutte le età, a prescindere dalle crisi economiche e finanziarie e dalle paure che accompagnano sempre i periodi in cui si decide di cambiare.
Per cambiare lavoro a una certa età bisogna però attuare alcune piccole strategie perché altrimenti si rischia di fare un salto nel vuoto e di restare disoccupati per parecchio tempo. Il periodo della decisione deve essere accompagnato da un contestuale periodo di ricerca di altre opportunità, anche mantenendo il posto di lavoro attuale.
Inoltre bisogna mettere a conoscenza il proprio “entourage” di amici e conoscenze dell’intenzione di cambiare lavoro in modo da far sapere che si è disponibili a ricevere offerte in linea con l’esperienza professionale maturata e le competenze acquisite. Per velocizzare l’arrivo delle offerte è utile lasciare alla propria cerchia di amici un curriculum vitae che gli stessi potranno a loro volta far girare all’interno della loro cerchia di amicizie aziendali.