Come affrontare la crisi economica

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Le ultime notizie sulla crisi economica italiana e dell’eurozona non sono incoraggianti. Le voci e le relative conferme e smentite su presunti disastri finanziari si susseguono a ritmo serrato e nei cittadini cresce ogni giorno di più l’ansia del futuro, o, meglio, la paura di non avercelo proprio un futuro.

Come affrontare questo periodo molto difficile per la serenità personale e per il proprio percorso professionale? Certamente non standosene a guardare mentre la barca affonda, ma facendo sentire la propria voce quando è il caso di farlo e partecipando a iniziative e manifestazioni civili di protesta.

La partecipazione seria e accorata alle problematiche attuali può servire a sfogare lo stato di persistente rabbia e frustrazione che ormai accompagna le nostre giornate. Questo, sul fronte prettamente esistenziale o psicologico, mentre sul fronte professionale non bisogna fermarsi di fronte a nulla, nemmeno di fronte a un licenziamento improvviso.

In questo caso bisogna usare gli eventuali ammortizzatori sociali per aggiornarsi e formarsi magari su nuove conoscenze o competenze. Studiare, inventare, confrontarsi con altri nella stessa situazione, permette di creare un percorso di condivisione che  fa sentire più sicuri e protetti.

Anche se la disperazione è dietro l’angolo non bisogna farsi catturare da essa, ma combatterla con nuove idee e nuove basi per ripartire. Non sono utopie quelle di cui parliamo, ma casi concreti. In questo momento difficile ci sono persone che dopo aver perso il lavoro, si sono reinventare iniziando a “vendere” , prima ad amici e conoscenti e poi ad altri, oggetti e prodotti creati con le loro mani.

Conosciamo il caso di una signora che ha perso il lavoro assieme al marito e che si è messa a vendere le sue creazioni all’estero iscrivendosi su forum stranieri e masticando solo un pochino di inglese.

Questo è lo spirito giusto per andare avanti. Questo è quello che ci renderà grandi e forti di fronte alla miserabile “piccolezza” di chi ha prodotto lo scempio economico dei nostri giorni.

 

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