Affrontare un colloquio di lavoro è una fase centrale della ricerca di lavoro. E’ quindi fondamentale giocarsi bene questa opportunità e prepararsi al meglio. Il colloquio, consiste in un dialogo di una ventina di minuti circa in cui l’esaminatore verifica principalmente i contenuti del Curriculum vitae ossia la qualifica, l’esperienza, la disponibilità e le competenze del candidato.
È possibile che non si sappia rispondere a tutto, ma in questo caso, è meglio “non cercare di imbrogliare”. Bisogna essere sinceri e cercare semplicemente di immaginare quale sarebbe il modo migliore di agire, ragionando ad alta voce. Sono pochi i selezionatori che si aspettano che il candidato sappia tutto e spesso sono colpiti da una persona che dimostra capacità di ragionamento e l’intenzione di chiedere aiuto agli altri.
Non tutti i colloqui sono uguali, ma è altrettanto vero chele domande dei selezionatori si possono sempre suddividere in 4 categorie principali.
– Domande dirette
Il selezionatore farà precise domande riguardanti il ruolo e specifiche capacità che si dovranno mettere in atto, solitamente la domanda è “Mi dica quali competenze possiede per essere in grado di fare questo lavoro”.
– Domande comportamentali
I selezionatori solitamente vogliono sapere ciò che hai fatto in passato ed è un buon indicatore di come ti comporterai nel futuro. La domanda tipica sarà “Mi descriva una volta in cui si è confrontato con ….(indicando una situazione critica)”
– Domande situazionali
Sono simili alle domande comportamentali, anche se mirate a capire come affronterai una determinata situazione futura. Un esempio potrebbe essere questo: “Come gestiresti a riguardo di ….(una particolare criticità o problema)?”.
– Rompicapi e test attitudinali
Alcune aziende iper competitive presentano ai candidati elaborati test che comprendono l’uso di sofisticate codifiche o del ragionamento logico. Altre aziende ci vanno meno pesanti, ma possono sottoporre a prove pratiche per testare il livello di conoscenza di determinati strumenti.