Inviare telematicamente il proprio certificato di malattia all’Inps ? Si è possibile, ma non per questo semplice. Ecco perché l’Ente dopo aver distribuito la circolare n. 60 del 16 aprile 2010 ci tiene a dare alcuni chiarimenti in merito alla procedura da seguire.
La legge prevede che dal 3 aprile scorso tutti i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, o con questo convenzionati siano tenuti a inviare il certificato di malattia all’Inps consegnando al lavoratore la sua copia cartacea. L’invio potrà avvenire tramite trasmissione telematica; in questo modo l’Inps potrà ricevere più rapidamente i certificati di malattia di tutti i lavoratori impiegati nel settore pubblico. Ma la novità, quella vera, sta nella circolare n. 1/2010 che consente la via telematica anche per i certificati medici dei lavoratori del settore privato.
Il procedimento, leggermente macchinoso si dimostrerà più complicato per il medico curante che per il lavoratore malato. Al dottore infatti toccherà nel caso di invio telematico, inserire nel certificato dati di una certa rilevanza, almeno per l’Inps e per il datore di lavoro. Dovrà essere presente il codice fiscale del paziente lavoratore, il domicilio e la residenza, il luogo eventuale di reperibilità durante la malattia e il codice di diagnosi.
Chiaramente non dovrà mancare la data di inizio malattia dichiarata dal medico e la data di rilascio del certificato medico, con la data presunta della fine malattia nei casi di ricaduta o prosecuzione della malattia.
Nel certificato inviato telematicamente dovrà inoltre essere indicato l’ambito nel quale si è svolta la visita che potrebbe essere domiciliare o ambulatoriale.
Il paziente dovrà ricevere dal medico la copia cartacea dell’attestato per se e per il datore di lavoro, ma è previsto che sia lo stesso medico in accordo con il paziente a comunicare il numero di certificato medico attribuito al datore di lavoro. Attraverso questo numero il datore di lavoro potrà ricercare e visualizzare il certificato direttamente dal sito dell’inps.
La procedura che dovrebbe semplificare l’argomento “certificati di malattia” è probabile che in un primo tempo abbia effetto contrario. Certo è che nel lungo termine l’iniziativa non potrà che essere apprezzata.