Il nuovo strumento, denominato CCTeu (Certificato di Credito del Tesoro indicizzato all’Euribor), sarà simile ai comuni floater attualmente emessi dagli altri emittenti dell’area euro. Sono previste cedole semestrali calcolate in base al tasso Euribor a 6 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente il primo giorno giorno di maturazione della cedola; la durata, di norna, sarà di sette anni, tuttavia il Ministero fa sapere di riservarsi il diritto di proporre differenti durate a seconda delle preferenze che verranno espresse dal mercato.
Con i CCTeu, la volontà del Tesoro italiano è quella di estendere la base degli investitori in strumenti floater emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, rafforzando al contempo liquidità ed efficienza del mercato. Si vuole ovviare ad alcuni problemi riscontrati con i CCT relativi ad episodi di eccessiva volatilità per la tipologia di titolo che in realtà sono dovuti in parte anche alla natura prevalentemente domestica del mercato dei CCT.
Un indicizzazione all’Euribor porterà il titolo agli occhi di maggiori investitori europei in quanto è uno dei parametri più diffusi nella zona euro e risulterebbe utile soprattutto a quegli investitori, sia istituzionali che retail, che potrebbero avere passività esposte all’andamento dell’euribor.
Il nuovo CCTeu andrà gradualmente a sostituire i vecchi CCT anche tramite operazioni di concambio e almeno nella fase iniziale sarà collocato tramite la modalità della sindacazione ai soli operatori professionali e qualificati in attesa di creare la giusta liquidità del titolo.
I CCT in circolazione saranno comunque tutelati contro una eccessiva riduzione del flottante in modo da evitare un pregiudizio della liquidità e della possibilità di operare da parte dei market maker.
Martino Bonanomi