Bonus incapienti: disguidi

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elemosina2Il bonus incapienti è il sostegno economico a favore dei soggetti a basso reddito, siano essi lavoratori o pensionati.

Previsto dal decreto legge 159/2007 , è stato erogato nello stesso anno dall’Inps, utilizzando le risorse provenienti dal recupero dell’evasione fiscale,  quasi 2 miliardi di euro.

L’importo del bonus era di 150 euro per ogni familiare a carico,  che l’Inps ha erogato, automaticamente e senza necessità di alcuna istanza, a coloro che presentavano i requisiti di basso reddito.

Ma il Partito Pensionati ha reso noto che l’Agenzia delle Entrate e l’Inps,  per errori interni della Pubblica Amministrazione, avrebbero chiesto la restituzione del bonus gravata di sanzioni ( 30 euro) e di interessi, quasi 13 euro.

Insomma chi aveva percepito il bonus senza alcuna richiesta da parte sua ed è stato poi riconosciuto dagli enti eroganti non beneficiario della misura di sostegno, avrebbe dovuto restituirla con gli interessi e sborsando circa 200 euro.

Se il bonus era stato percepito per ciascun familiare a carico, la somma da restituire sarebbe  stata più consistente.

Dopo le proteste dei cittadini e della stessa organizzazione politica, l’Istituto Nazionale di Previdenza ha fatto marcia indietro rendendo noto  che gli interessati potranno  evitare di pagare sia la sanzione che gli interessi, presentando un’istanza.

Il Partito Pensionati  suggerisce, invece, che si dovrebbero “cancellare, subito e direttamente, sanzione ed interessi, senza alcuna domanda da parte degli interessati e congelare il recupero in attesa di un’attenta valutazione che porti alla cancellazione di ogni richiesta di recupero”. Ma come, al solito, in Italia si assiste, quasi sempre, al trionfo della burocrazia,  un po’ meno a quello dei cittadini.

Fonte Immagine: zorroacassola.blogspot.com

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