Articolo 18, Mario Monti e la sua Mission Impossible

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Calmo, signorile, elegante e soprattutto conosce l’inglese. Il nostro neo premier sembra non falire mai quando si tratta di fare la cosa giusta ma a quanto pare la sua apparizione di tv nel programma “In mezz’ora” di Raitre alla corte di Lucia Annunziata, gli ha permesso di fare un lungo scivolone.

Perchè? Il premier è tornato a parlare di Articolo 18 e dopo che, nei giorni scorsi, aveva asserito che questa non era una priorità, rieccolo tornare sui suo passi e spiegare: “Sono contrario a trattative che assumano la forma di tabù. Ci deve essere apertura mentale totale dai tre lati del tavolo al quale ci si siede: governo e parti sociali”.

Il premier ha sottolineato il fatto che una riforma del lavoro è tra le sue priorità senza però prescindere da una possibile modifica dell’articolo 18 che la Camusso ha etichettato come “pilastro dell’umanità”.  Riguardo alla rifoma del lavoro e la competitivà dice: incidono “anche cose come la produttività totale dei fattori. Tra questi ci sono soprattutto le infrastrutture, se sono adeguate o scarse. Il costo delle cose, diverse dal lavoro, che le imprese comprano per produrre sono le infrastrutture e la pubblica amministrazione: avere portato in porto le liberalizzazioni e i pacchetti per le infrastrutture vuol dire che la condizione delle imprese italiane è destinata a migliorare”.

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