La pizzeria, come il bar o il ristorante, rientra nella classificazione delle attivitĂ di somministrazione di alimenti e bevande.
Per aprire un locale di questo tipo, ovvero dedito al consumo di alimenti e bevande, bisogna seguire una determinata procedura burocratica.
Anzitutto informarsi al Comune per verificare se esistano ancora delle licenze disponibili per avviare delle pizzerie, ristoranti o bar, in determinate zone.
Nonostante la liberalizzazione del Commercio abbia rivoluzionato l’avvio di attività commerciali aperte al pubblico, quella della somministrazione di alimenti e bevande è stata regolata da norme più restrittive.
La legge di riferimento è la 287/1991. La licenza è quell’autorizzazione amministrativa che permette di aprire l’attività .
La diatriba è ancora in corso e se ci sono comuni che si attengono a nuove norme nazionali ed europee, altri applicano le previsioni della Legge 287/91, ovvero il rilascio dell’autorizzazione amministrativa.
La novità , apportata con le nuove normative, è quella dell’abolizione del Rec ( Registro Esercenti il Commercio).
Abolizione prevista dal Decreto Legge 223/2006 convertito con la Legge 248/2006.
Per avviare una pizzeria o un ristorante o attivitĂ affine si dovrĂ dimostrare al Comune solo il possesso dei requisiti morali e professionali richiesti dalla legge 287/91, senza necessitĂ di iscriversi al Rec.
I requisiti morali sono quelli previsti per i pubblici concorsi, mentre quelli professionali sono la maggiore età , l’assolvimento degli obblighi scolastici, il possesso di un titolo di studio di una scuola alberghiera o a specifico indirizzo professionale o l’aver frequentato con esito positivo un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione o Provincia autonoma o il possesso di diploma di scuola superiore o di titolo di studio universitario o l’aver prestato per due anni servizio come dipendente o coadiutore presso imprese di somministrazione di alimenti e bevande.