Stamattina le agenzie di informazione e altri e media hanno riportato la notizia allarmistica di fonti economiche autorevoli secondo cui non si può escludere il rischio di una recessione globale nel 2012.
Siamo ad ottobre 2011 e mancano davvero poco meno di tre mesi al nuovo anno che si annuncia foriero di cattive notizie: prima il tormentone del 21 dicembre 2012 e poi la recessione.
Ma i disastri, più che essere procurati dalla fine del mondo e dalla crisi economica, sono procurati da una serie interminabile di notizie su presunte o vere catastrofi economiche, su banche che falliscono, su Stati una volta potenti e floridi che oggi navigano nella povertà e nelle difficoltà.
La prima recessione si è avuta nel settembre del 2008, poi nuovamente ad agosto di quest’anno, ma invece di instillare speranza e soluzioni operative per uscire dalla crisi, se ne annuncia un’altra di portata globale.
La verità è che il sistema capitalista, che fa arricchire i più ricchi e immiserire ulteriormente i più poveri, è crollato definitivamente e, forse, la temuta fine del mondo prevista per il 21 dicembre 2012, non è altro che la fine di un sistema iniquo che ha dilapidato e sprecato risorse.
Per cui, ormai, è inutile preoccuparsi: dalle ceneri del fallimento si può sempre risorgere, a patto di cambiare direzione, di non fermarsi solo ad annunciare le crisi e di continuare a lottare per risolverle.
Fonte immagine: Wall Street Italia