Addio a cassa integrazione, disoccupazione e mobilità, arriva l’Aspi

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Gli incontri tra Governo e parti sociali sulla riforma del Lavoro vanno avanti e le prime novità, o le possibili novità, vengono già a galla. La prima di queste novità venuta a galla dopo l’ultimo incontro è la cosiddetta Aspi.

Il Governo è pronto a mettere in campo questa nuova forma di assicurazione sociale che dovrebbe, in pratica, andare a sostituire la mobilità, la disoccupazione per apprendisti e la cassa integrazione ordinaria. La nuova Aspi dovrebbe essere applicata sia ai lavoratori pubblici che privati sia che siano assunti a tempo indeterminato che a tempo determinato. Per l’accesso però sono richiesti due anni di anzianità assicurativa e almeno 52 settimane di lavoro nell’ultimo biennio per il lavoratore.

Il passaggio potrebbe creare problemi soprattutto a chi ha diritto all’indennità di mobilità mentre potrebbe essere favorevole per i disoccupati che potrebbero prendere fino a 3000 euro l’anno in più. La durata dovrebbe essere di 12 mesi e di 18 per i lavoratori che hanno più di 58 anni di età e uno stipendio medio di 1119 euro.

Ancora è presto per le polemiche perchè non sappiamo chi godrà o meno della nuova assicurazione ma a quanto pare i sindacati hanno già iniziato a storcere il naso.

Cosa ne sarebbe del diritto alle prestazioni di disoccupazione qualora si vivesse e lavorasse in più di uno Stato membro dell’Unione europea oppure in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera? E soprattutto, le condizioni nazionali di diritto alla pensione tengono conto degli anni in cui sono state fornite prestazioni lavorative in altri Stati? È possibile beneficiare delle prestazioni di disoccupazione mentre si cerca un’occupazione in un altro Stato? Date uno sguardo a questo video per saperne di più!

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