Accordo tariffario obbligatorio collaboratori periodici

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Con la liberalizzazione del mercato delle professioni si è assistito alla scomparsa dell’applicazione del tariffario obbligatorio. La norma mira ad agevolare la concorrenza. In questo quadro si è assistito anche alla possibilità di non poter più applicare il tariffario delle collaborazioni giornalistiche freelance, la cui ultima versione risale al 2007.

In realtà tale tariffario non è mai stato applicato dagli editori, ma lo scorso anno un accordo tra Fnsi ( Federazione Nazionale Stampa Italiana) e Uspi (Unione della Stampa Periodica Italiana), ha stabilito l’applicazione di tariffe professionali obbligatorie per i collaboratori giornalisti e fotoreporter freelance della stampa periodica aderenti all’Uspi.

L’accordo è stato siglato il 30 marzo 2010 e definisce anche il trattamento economico dei giornalisti pubblicisti e collaboratori impiegati a tempo pieno nelle redazioni dei periodici. Si prevedono scatti di anzianità, integrazioni per malattia e maternità e tutele per il lavoro dei professionisti impegnati nelle redazioni con rapporti di lavoro continuativi, con dei  minimi retributivi intorno ai 1300 euro che riguardano il collaboratore redazionale ed il pubblicista impegnato a tempo pieno per 24 ore settimanali .

L’accordo avrà validità fino al  31 marzo 2012, qualora non venga disdetto da una delle parti entro quattro mesi dalla scadenza, si intenderà rinnovato di anno in anno.  Per le collaborazioni coordinate e continuative si prevedono minimi da 2200 euro per almeno due collaborazioni al mese ed un massimo di 11.800 euro per almeno 14 collaborazioni al mese.

I giornalisti e fotoreporter freelance percepiranno un compenso basato sul tipo di prestazione fornita e sulla tiratura del periodico. Per i periodici con tiratura superiore a 250 mila copie un servizio testuale o fotografico sarà pagato 342 euro; un articolo 171 ed una notizia 33 euro. Il testo integrale dell’accordo è visibile a questo link: http://www.fnsi.it/Download/ACCORDO_FNSI_USPI.pdf.

Fonte immagine: tuttifatti.it

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