Accesso al lavoro nel Sud Italia: dati ed iniziative

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accessolavoroLe difficoltà di accesso al lavoro per i cittadini del Sud Italia sarebbero cresciute del 67% nel 2010 ed il 24 % dei meridionali avrebbe smesso di cercare un lavoro. Lo rivelano i dati di un’indagine condotta da KRLS Network of Business Ethics, in collaborazione con “Lo Sportello del Contribuente”, per conto del magazine “Contribuenti.it”  edito dall’omonima Associazione.

Per risolvere questa drammatica situazione servono incentivi alle famiglie ed alle imprese. Se ne è discusso anche a Napoli, durante la Convention di due giorni dell’Associazione Contribuenti Italiani.

Tra questi aiuti si potrebbe pensare di rifinanziare e prorogare il “Credito d’imposta per le nuove assunzioni”,  previsto dalla Finanziaria 2008, che riconosceva per gli anni 2008, 2009 e 2010, un’ agevolazione pari a euro 333 per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese, e di euro 416 per ciascuna lavoratrice e per ciascun mese, in caso di lavoratrici rientranti nella definizione di lavoratore svantaggiato di cui  al regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione, del 5 dicembre 2002.

Rientrano in tale definizione i seguenti soggetti: giovane che abbia meno di 25 anni e che abbia completato il percorso di formazione senza mai aver avuto un lavoro;  qualsiasi lavoratore migrante che si sposti all’interno della Comunità europea per trovare un lavoro; qualsiasi persona appartenente ad una minoranza etnica che si sposti all’interno degli Stati membri per migliorare le sue conoscenze linguistiche; qualsiasi persona che desideri intraprendere un’attività lavorativa e che non abbia lavorato e seguito esperienze di formazione per almeno due anni o che abbia lasciato il lavoro per conciliare gli impegni familiari;

qualsiasi persona adulta che viva sola con figli a carico; qualsiasi persona con più di 50 anni priva di un posto di lavoro o in procinto di perderlo; qualsiasi  disoccupato di lungo periodo; qualsiasi persona affetta da dipendenza e riconosciuta  dalla legge nazionale;

qualsiasi persona che non abbia ottenuto un lavoro dopo aver scontato una pena detentiva o altra sanzione penale ed infine, qualsiasi donna residente in un’area in cui la disoccupazione superi il 100% della media comunitaria  da almeno due anni,  e dove la disoccupazione femminile abbia superato il 150% del tasso di disoccupazione maschile  per almeno due dei tre anni precedenti.

Fonte immagine: atnews.it

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