L’obiettivo del Presidente del Consiglio Enrico Letta è quello di portare la disoccupazione giovanile, cioè quella nella fascia di età compresa tra i 15 e 24 anni, al di sotto del 30% e per farlo ha stilato un piano giovani 2013 detto anche Piano Under 25.
Ad oggi il tasso di disoccupazione giovanile si aggira intorno al 40% e secondo un rapporto dell’Istat, l’Italia ha il più alto numero di “Neet” d’Europa. I “Neet” sono quei giovani che non lavorano e non studiano e purtroppo ad oggi un giovane su quattro si trova in questa situazione (2 milioni e 250 mila nel 2012).
In questo piano si parla di incentivi alle assunzioni, utilizzo dei fondi dell’Unione Europea, e altre azioni che andremo a vedere nel dettaglio.
Ma vediamo quanto costerà al Governo questo tipo di impresa. Si parla di cifre che si aggirano tra i 500 milioni e il miliardo di euro, e a reperirli dovrà essere il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, e dovrà trovarli prima del Consiglio Europeo di Giugno.
Il Piano Under 25 si basa sostanzialmente su alcuni punti fondamentali:
Le Risorse: un milione di euro per 100 mila nuove assunzioni. Soldi che andranno tirati fuori dalla politica, per esempio bloccando l’aumento dell’iva a Luglio.
Letta chiederà ai Paesi europei di anticipare al 2013 il programma “Youth guarantee” per poter utilizzare subito i 400-500 milioni di Euro anziché distribuirli nell’arco di sette anni. I soldi della Comunità Europea serviranno per per la formazione e la riqualificazione.
Assunzione esentasse: Ci saranno sgravi fiscali sulle nuove assunzioni ma non su tutte, si punterà a favorire quelle a tempo indeterminato. Più contratti standard in cambio di maggiore flessibilità nei contratti a tempo determinato, riducendo gli intervalli di tempo tra un contratto e il successivo rinnovo e estendendo a dodici mesi la durata complessiva dei contratti senza causale.
Misure per il Sud e il PMI: Gli sgravi andranno più alle piccole imprese che alle grandi, più nelle regioni meridionali (dove la disoccupazione giovanile viaggia oltre il 50%) che in quelle del nord. Poi si interverrà anche sull’apprendistato, oggi è senza contributi per le aziende fino a nove dipendenti, la decontribuzione dovrebbe estendersi anche alle altre imprese. Inoltre si cercherà di aumentare il tasso di scolarizzazione incentivando le assunzioni dei diplomati.
La staffetta giovani-anziani: Praticamente un posto di lavoro per due part time, dove il lavoratore anziano non subirà riduzione di contributi. Questo dovrebbe inserire i giovani nel mondo del lavoro e aumentare le produttività aziendali. L’azienda proporrà ai lavoratori a cui mancano non più di 3 anni alla pensione di trasformare il proprio contratto di lavoro in un part time e, contestualmente, si impegnerà ad assumere un giovane. La proposta sarà su base volontaria e i costi di questa operazione saranno a carico dello Stato.
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[Fonte Repubblica.it]